La dominazione romana: Messana

Messina

Messina


La dominazione romana: Messana
Roma, fondata, secondo la leggenda, da Romolo il 21 aprile 753 a.C., nel V secolo a.C. aveva dovuto combattere molte guerre con i popoli vicini, che mal vedevano il suo tentativo di espansione in tutto il Lazio.

Sconfitti i Sabini, gli Equi, i Volsci gli Etruschi i Latini e i Sanniti, era diventata una grande potenza.
Essa strinse patti di alleanza con popoli dell’Italia meridionale, arrivando a dominare quasi tutta la penisola, tranne le città della Magna Grecia.



Sconfitta Taranto, la più potente città della Magna Grecia, anche le altre città greche furono costrette a venire a patti con i romani.
Roma poteva, ora, mirare alla conquista delle città greco-siceliote.

L’occasione le venne offerta dai Mamertini (cioè figli di Marte, dio della guerra), soldati mercenari per lo più campani che, giunsero in Sicilia tra la fine del IV e gli inizi del III secolo, , arruolati dal tiranno siracusano Agatocle.
Alla sua morte tornarono in patria.

Alcuni di essi, rimasti in Sicilia, occuparono a tradimento la città greca di Messina, trasformandola da centro agricolo e commerciale in base per le loro incursioni sia sul mare che sulla terra.
Il loro dominio su Messina durò più di vent’anni.

Fu dopo la conquista di Messina che essi presero il nome di Mamertini, in onore di Mamerte, divinità osca, assimilabile al dio della guerra Marte.
Timorosi dell’espansione romana verso la Magna Grecia, i Mamertini chiesero l’aiuto di Pirro, re dell’Epiro.

Dopo la sconfitta di quest’ultimo da parte dei Romani, i Mamertini iniziarono a saccheggiare i territori vicini, attirando su di loro l’ostilità di Ierone, tiranno di Siracusa, che aveva mire egemoniche su tutta la Sicilia.
Costui li sconfisse in battaglia.

Minacciati da Siracusa che si preparava ad assediare Messina, chiesero aiuto ai Cartaginesi.
Costoro occuparono il porto di Messina, costringendo i Siracusani a ritirarsi.
Il loro comandante si stabilì nella rocca.
I Mamertini, però, mal sopportavano la presenza cartaginese nella loro città.

Facendo leva sulla loro affinità e quasi “parentela” con i Romani, in quanto entrambi i popoli si consideravano discendenti del dio Marte, nel 264 a.C, chiesero aiuto a Roma, che non aspettava altro che un’occasione per sbarcare sul suolo siciliano.
Roma e Cartagine entrarono subito in conflitto per la conquista dell’isola.

La battaglia di Messina viene considerata l’inizio della Prima Guerra Punica.

Le città greche di Messina, Siracusa ed Agrigento accettarono subito la protezione di Roma, partecipando attivamente alla lotta tra Romani e Cartaginesi.
La prima guerra punita si concluderà nel 241 a.C. con la vittoria dei Romani.

Costoro modificarono il nome della città in Messana, traduzione latina del Nome greco Messanion.

La città, alla fine della Prima Guerra Punica, ottenne lo status di “Civitas libera et foederata”, cioè di città indipendente ed alleata di Roma e per questo esente da tributi di guerra e di granaglie.

Dei Mamertini null’altro si sa se non che il loro nome ricorre frequentemente tra gli epiteti della città e del territorio di Messina.
Basti pensare, ad esempio, a Galati Mamertino, un comune della provincia messinese.

Durante il periodo repubblicano Messana divenne una città “grandissima e ricchissima”, come ci riferisce Cicerone nelle Orazioni contro Verre.
Poco, invece, sappiamo di Messana in epoca imperiale.

Siamo, invece, a conoscenza, che San Paolo, nel 40 d.C., durante uno dei suoi viaggi di evangelizzazione attraverso il Mediterraneo, giunse a Messina, sbarcando in una località costiera chiamata da allora in poi “Cala S. Paolo”.

A sua predicazione convertì i messinesi al Cristianesimo e culminò con l’ordinazione del messinese Bacchilo alla carica di primo Vescovo della Città.

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